PER ESPERIDIA. STUDI FATTI IN DIFESA DEL BATTESIMO DEGLI INFANTI
Formulazione della domanda
La chiesa cristiana è, o almeno dovrebbe essere, un’organizzazione missionaria. Man mano che i suoi confini si allargano uomini e donne saranno convertiti a Cristo. La professione di fede è ratificata dal battesimo. In Atti noi leggiamo di individui, famiglie e moltitudini che sono battezzate. Fin qui nessun problema. I nostri manuali per i servizi ecclesiastici prevedono battesimi per adulti. Noi crediamo in essi e li pratichiamo.9 Non c’è disputa tra noi e i battisti su questo!
La domanda invece è questa: dovrebbero essere battezzati i bambini di uno o entrambi i genitori professanti?
Noi Riformati, a questa domanda, rispondiamo:
"Non soltanto quelli che professano fede in Cristo ed obbedienza devono essere battezzati, ma anche gli infanti di uno od entrambi i genitori credenti." (Confessione di fede di Westminster, Cap. XXVIII – Del Battesimo)
Questo è il solo punto in questione. A noi non interessa difendere abusi del battesimo degli infanti, o fraintendimenti di questo sacramento praticati in particolari servizi, né vogliamo qui discutere gli effetti del battesimo.
La questione può essere posta in un altro modo: I nostri infanti devono essere trattati come membri della Chiesa?
Considerazioni preliminari
Tutta la teologia sistematica è interconnessa e quindi ogni specifica dottrina dipende inevitabilmente da altre. Ve ne sono due che in modo specifico qui ci interessano: Chiesa e Patto. C’è stata ampia discussione su entrambi i punti, e non meno nella rivista dove questi articoli sono originariamente apparsi.10 Qui desideriamo considerare soltanto due punti. Anche se è usata una nuova forma nelle parole del nostro Signore, "Io edificherò la mia chiesa …," c’è un’unità generica con la chiesa (Atti 7:38, dove l’"assemblea" veterotestamentaria è nel greco è esplicitamente chiamata dallo Spirito Santo "ecclesia," la parola da cui noi abbiamo derivato "chiesa") dell’Antico testamento così che Paolo in Romani 11:16-21 può parlarci di un essere innestati e di un prendere parte alla "radice e alla grassezza dell’olivo;" e ci è ricordato che "non sei tu a portare la radice, ma è la radice che porta te."
Similmente, anche se parliamo di un Vecchio ed un Nuovo Patto, tra essi vi è un’essenziale unità, così che Galati 3 ci dice che prendiamo parte al patto stipulato con Abraamo, ed Ebrei fa riferimento a "un patto eterno."
Entrambi questi aspetti sono racchiusi e sommati nelle parole della promessa ad Abraamo: "In te saranno benedette tutte le famiglie della terra," Gen. 12:3. L’unità di entrambi è ulteriormente confermata dalla promessa di Dio ripetuta ad Abraamo: "Io sarò loro Dio ed essi saranno mio popolo."
Argomenti a favore del Battesimo degli Infanti
1. Cominciamo ricordando ai nostri lettori che "La salvezza appartiene all’Eterno." Chi è salvato, e quindi chi è perduto, è deciso dal Decreto eterno di Dio. Ma Dio praticamente usa dei mezzi, e noi ci accorgiamo dalla Scrittura che normalmente a Dio piace salvare lungo la linea delle generazioni.
All’inizio del volume sacro, in Genesi 4 e 5, notiamo che vengono tracciate due linee.
Prima abbiamo la linea di Caino. In essa notiamo lo sviluppo dell’agricoltura, della meccanica e della musica, come anche della poligamia e della guerra. Ma della grazia non ci è detto niente.
Quindi c’è la linea di Set. Qui possiamo notare questo: "quindi gli uomini cominciarono ad invocare il nome dell’Eterno." Anche se non possiamo sapere se tutti i discendenti di Set che sono nominati erano salvati, tuttavia nella settima generazione leggiamo: "ed Enoc camminò con Dio, e non fu più trovato, perché Dio lo prese." Dopo di lui Lamec e Noè furono uomini giusti. Ora, chiaramente non tutti i discendenti di Set erano rigenerati, perché leggiamo in Genesi 6 di matrimoni misti tra le due linee, e nonostante molti figli e figlie fossero nati, al tempo di Noè, dopo sole dieci generazioni, soltanto lui e la sua famiglia erano rimasti pii.
2. Dalla linea di Noè venne a suo tempo Abraamo, ma notiamo, durante questa transizione, una profezia significativa: "Dio allargherà Iafet, e dimorerà nelle tende di Sem." Abbiamo già notato che in Abraamo tutte le nazioni devono essere benedette, ma quando leggiamo la storia vediamo lo sviluppo della promessa del Patto significata dalla circoncisione per l’adulto Abraamo e gli uomini della sua casa e tutti gli infanti maschi di otto giorni: "Poi DIO disse ad Abrahamo: Da parte tua, tu osserverai il mio patto, tu e la tua discendenza dopo di te, di generazione in generazione." Genesi 17:9. Abraamo "ricevette il segno della circoncisione, come sigillo della giustizia della fede che aveva ottenuto…" Ma Isacco è circonciso quando aveva otto giorni. La chiesa infante conteneva non soltanto credenti, cioè Abraamo, ma anche la loro discendenza: Isacco.
3. Un po’ dopo leggiamo di Abraamo che il Signore disse: "Io infatti l'ho scelto, perché ordini ai suoi figli e alla sua casa dopo di lui di seguire la via dell'Eterno, mettendo in pratica la giustizia e l'equità, perché l'Eterno possa compiere per Abrahamo ciò che gli ha promesso." Doveva esserci una pia istruzione nelle vie del Signore, o, come dice il Nuovo Testamento a riguardo: "E voi, padri, non provocate ad ira i vostri figli, ma allevateli nella disciplina e nell'ammonizione del Signore."
4. Al tempo di Mosè fu aggiunto un secondo sacramento: la Pasqua. Ora, entrambi i sacramenti includevano lo spargimento di sangue e naturalmente raffiguravano il solo grande e finale sacrificio del nostro Salvatore, il Signore Gesù Cristo. "Cristo, la nostra Pasqua, è stato immolato per noi." Ma, se guardiamo indietro, lo spargimento di sangue non è più appropriato, e così il battesimo rimpiazza la circoncisione: "In Lui foste anche circoncisi … seppelliti con Lui nel battesimo …," e la Cena del Signore prende il posto della Pasqua.
5. La posizione dunque è questa: per 2000 anni Chiesa e Patto hanno incluso non soltanto i credenti ma anche la loro discendenza di infanti. Tutti i maschi erano circoncisi all’età di otto giorni, altrimenti erano trattati come tagliati fuori dal patto. Membri proseliti adulti erano circoncisi per essere ammessi. Ciò continuò nella Chiesa fino al 60 d.C., perché leggiamo di quelli che continuavano a circoncidere i loro bambini al tempo dell’ultima visita di Paolo a Gerusalemme.
6. Ora, Cristo è "il messaggero del patto," Malachia 3:1, il Patto fatto con Abraamo, e Lui è "un ministro della circoncisione per la verità di Dio, per confermare le promesse fatte ai padri, e affinché i Gentili glorifichino Dio per la Sua misericordia." Romani 15:8, 9. Ora, quali erano i termini del Patto? Solo questi: che Egli sarebbe stato "un Dio per Abraamo e la sua discendenza." C’è dunque qualche comandamento che abroga questa posizione privilegiata dei bambini nei termini del Nuovo Patto?11
7. Cerchiamo dunque di rivedere i vari riferimenti con questa domanda in mente.
Matteo 19:13-15
Qui vediamo l’attitudine del nostro Signore a confronto con quella dei discepoli.
"Lasciate i piccoli fanciulli venire a me, perché di tali è il regno dei cieli."
Atti 2:37-39
Pietro sta predicando nel giorno di Pentecoste e in risposta alla domanda, "Fratelli, che dobbiamo fare?" egli disse: "Ravvedetevi e ciascuno di voi sia battezzato nel nome di Gesù Cristo … Poiché la promessa è per voi e per i vostri figli …."12
Atti 16:14, 15
Qui leggiamo di una certa Lidia alla quale "il Signore aprì il [suo] cuore per dare ascolto alle cose dette da Paolo. Dopo essere stata battezzata con la sua famiglia …."
Atti 16:30-34
Nella storia del carceriere di Filippi vediamo che quest’ultimo chiede a Paolo: "Signori, cosa devo fare per essere salvato?». Ed essi dissero: «Credi nel Signore Gesù Cristo, e sarai salvato tu e la casa tua». Poi essi annunziarono la parola del Signore a lui e a tutti coloro che erano in casa sua … E lui e tutti i suoi furono subito battezzati … e si rallegrava con tutta la sua famiglia di aver creduto in Dio." Si noti: il carceriere chiese cosa lui deve fare, ma la risposta che riceve include la sua casa, così vediamo che tutta la famiglia fu battezzata, ma fu lui, singolo, che aveva creduto.
I Corinzi 1:16
"Ho battezzato anche la famiglia di Stefana." Abbiamo qui un terzo esempio di battesimo di una famiglia.
I Corinzi 7:14
"…altrimenti i vostri figli sarebbero immondi; ora invece sono santi." I bambini del Patto si trovano in una posizione speciale davanti a Dio. C’è dibattito su cosa significhi esattamente "santi" in questo passaggio, ma io suggerisco che i testi che seguono fanno un po’ di luce a riguardo. In Ezechiele 16:21 Dio esprime malcontento: "che tu dovresti scannare i miei figli…?" ed in Malachia 2:13-15 rifiuta il divorzio, "Poiché egli cercava una discendenza da DIO."13
Efesini 6:1-3
"Figli, ubbidite nel Signore ai vostri genitori, perché ciò è giusto. «Onora tuo padre e tua madre», questo è il primo comandamento con promessa, «affinché tu stia bene e abbia lunga vita sopra la terra»."
Colossesi 3:20
"Figli, ubbidite ai genitori in ogni cosa, poiché questo è accettevole al Signore."
Ora, a chi ci si sta rivolgendo in queste due Epistole? Nella prima, "Ai santi che sono in Efeso ed ai fedeli in Cristo Gesù," e nella seconda, "Ai santi ed ai fratelli fedeli in Cristo, che sono a Colosse." Noi vediamo che istruzioni sono date a mariti, mogli, padroni, servi e bambini. Tutti sono egualmente trattati come membri della Chiesa!14
Discussione
Cerchiamo ora di essere chiari: non stiamo dicendo che questi testi provano il battesimo degli infanti. Noi non sappiamo se le famiglie di Stefana, Lidia o il carceriere di Filippi contenessero dei bambini, anche se c’è una buona probabilità che una, o più di una, ne avessero al loro interno.
Ciò che stiamo affermando è questo: i bambini dei membri della Chiesa sotto l’Antico Patto erano trattati come membri della Chiesa e i maschi ricevevano il sacramento della circoncisione. Non c’è evidenza che questo privilegio è stato ritirato sotto il Nuovo Patto, e le parti del Nuovo Testamento che abbiamo notato sono del tutto coerenti con il fatto che i bambini continuarono ad essere considerati come membri della chiesa e quindi di conseguenza battezzati. Ponendo la questione negativamente, potremmo ragionevolmente chiedere ai nostri fratelli Battisti, con la loro enfasi sul ravvedimento e la fede individuale per essere considerati soggetti degni di ricevere il battesimo, di dirci cosa nel loro sistema e nella loro pratica corrisponde ai tre battesimi di famiglie sopra menzionati?
Possiamo riassumere quello che abbiamo detto riconoscendo che Dio è Sovrano nella salvezza. Ma piace a Dio di usare mezzi per i Suoi fini ed è la Sua graziosa e misericordiosa provvisione di chiamare normalmente i Suoi eletti lungo la linea del Patto. Vediamo ciò nella linea di Set a differenza di quella di Caino. Non vediamo l’elezione operare apparentemente a caso tra le due linee. Ciò naturalmente non vuol dire che tutti quelli che si trovano nella linea del Patto sono salvati; tra i discendenti di Set sembrerebbe che la maggioranza si sviò. Né significa che Dio non può cominciare una nuova linea di patto in qualsiasi momento; perché questo è precisamente quanto noi vediamo accadere nell’opera missionaria. Io ho sentito di persone Riformate olandesi che possono far risalire i loro antenati 400 o 450 anni fa e dicono che in ogni generazione ci sono stati quelli che hanno invocato il nome del Signore. Sotto l’antica dispensazione il segno del Patto era la circoncisione, ma durante la nuova lo è il battesimo. E’ interamente in linea con questo che dovremmo aspettarci di battezzare i nostri infanti, e tutta l’evidenza che abbiamo indica questa direzione. La linea di Sem giunse fino ad Abraamo, ai Patriarchi e quindi a tutto Israele. Molti di noi nell’Ovest sono discendenti di Iafet. Riguardo a questo, come per altro, per noi è appropriato dimorare nelle tende di Sem!
Conclusione
Abbiamo cercato, fino ad ora, di presentare la verità in un modo positivo. Rimane soltanto considerare le obiezioni al pedobattesimo e di tirare alcune conclusioni pratiche per l’intera discussione.
Obiezioni al Pedobattesimo
Nelle pagine precedenti abbiamo cercato di presentare positivamente la verità che la discendenza infantile dei genitori credenti deve essere battezzata. "L’argomento in poche parole è semplicemente questo: Dio stabilì la Sua Chiesa nei giorni di Abraamo e vi pose bambini al suo interno. Essi devono rimanerci finchè Egli non li toglie via. Egli non li ha mai tolti via. Essi sono ancora membri della Sua Chiesa e in quanto tali hanno diritto alle sue ordinanze. Tra queste ordinanze vi è il battesimo, che, trovandosi in una posizione simile nel Nuovo Testamento a quella che aveva durante la dispensazione del Vecchio, come quella deve essere amministrata ai bambini."
La citazione è presa dalla conclusione di un affascinante articolo di B.B. Warfield intitolato: "La Polemica sul Battesimo degli Infanti" in cui lui considera sei obiezioni al Battesimo degli Infanti elencate da A. H. Strong nella sua Teologia Sistematica, e mostra che nemmeno una di esse è valida.15 Vale la pena di leggere l’intero articolo. Qui, in una risposta molto più breve, desidero semplicemente considerare tre obiezioni che vengono regolarmente poste.
Obiezione I.
"Non c’è alcun comandamento nel Nuovo Testamento per il Battesimo degli Infanti."
La prima risposta deve sicuramente essere che è l’argomento dell’esclusione degli infanti dalla chiesa che deve essere provato dai nostri oppositori! Che la circoncisione degli infanti come quella degli adulti era praticata per espresso comandamento di Dio nell’Antico Testamento è ammesso da tutti. Dove, sotto la Nuova Dispensazione esso è stato abrogato? E perché, sotto la più piena, chiara e splendente luce del Vangelo i nostri bambini devono essere spiritualmente svantaggiati in confronto alla loro posizione nell’Antico Testamento?
Secondo, quando il nostro obiettore afferma, come di solito accade, che ha bisogno di un comandamento positivo, egli mostra sicuramente una certa misura di arroganza. Dio ci istruisce nella Sua Parola in prosa: "Nel principio Dio creò i cieli e la terra." In Poesia: "I cieli dichiarano la gloria di Dio." In Parabole: "Un seminatore uscì a seminare." C’è l’allegoria: "e queste sono un’allegoria," e anche stile apocalittico: "Rivelazione di Gesù Cristo…"Una dottrina può essere "o espressamente stabilita nella Scrittura, o per buona e necessaria conseguenza dedotta dalla Scrittura." [Confessione di fede di Westminster, Cap. I. VI] Non è appropriato per la creatura mettersi a giudicare il modo in cui il Creatore dovrebbe istruirci, accettiamo riverentemente quello che Egli fa.
Terzo, può essere obiettato che "Personalmente non me ne importa niente del tuo ‘buona e necessaria conseguenza.’ Dammi un esplicito comandamento della Scrittura ed obbedirò!" Non te ne importa niente? Ogni chiesa cristiana che conosco giustamente ammette le donne credenti alla Cena del Signore. Ma non c’è né un comandamento esplicito per questo nel Nuovo Testamento, né un solo esempio a riguardo. Noi ammettiamo le donne alla Cena, e giustamente, per "buona e necessaria conseguenza."
Considerando questo vediamo che questa prima obiezione semplicemente crolla.
Obiezione 2.
"Le Scritture richiedono fede e ravvedimento prima del battesimo."
Questo argomento naturalmente si sviluppa in questo modo: gli infanti sono incapaci di esercitare sia fede che ravvedimento e quindi non sono soggetti appropriati per il battesimo. Ma se spingiamo l’argomento un pò oltre notiamo che è un sofisma. Ciò che si sta implicando è questo:
Le Scritture richiedono fede e ravvedimento dagli adulti perché possano essere battezzati, ma siccome gli infanti non possono esercitarli non possono essere battezzati.
La fallacia di questo ragionamento sta nel fatto che la premessa riguarda gli adulti, ma la conclusione riguarda gli infanti.
Forse potremmo essere più chiari ancora sostituendo il testo precedente con questo: "Chi crede ed è battezzato sarà salvato, ma chi non crede sarà condannato." E così: le Scritture richiedono fede ed il battesimo dagli adulti perché essi siano salvati, ma siccome gli infanti non possono esercitarli saranno condannati.
E ancora: "Se qualcuno non vuole lavorare non deve neppure mangiare." E così: le Scritture richiedono che gli adulti lavorino perché mangino, ma siccome gli infanti non possono lavorare essi non possono mangiare né essere nutriti!
Il sofisma, un argomento specioso ma fallace, è ora sicuramente chiaro. Noi non crediamo che tutti gli infanti sono perduti, né crediamo che non dovrebbero non mangiare. L’errore sorge semplicemente perché si applica agli infanti ciò che è inteso per gli adulti, e chiaramente dunque anche questo argomento crolla completamente.
Obiezione 3
Questa serie si concentra primariamente sull’analisi e sul commento dei dati biblici. Ma c’è un’obiezione storica che piuttosto regolarmente è posta. I Riformatori, e quelli tra noi che adottiamo la posizione Riformata, sono accusati di essersi portati dietro il Battesimo degli infanti da Roma. Ora, se dovessi far notare ai Battisti che nel praticare l’immersione essi stanno semplicemente seguendo i Testimoni di Geova, essi giustamente risponderebbero in modo indignato che essi hanno seguito questa pratica da molto prima che Testimoni di Geova esistessero.
Precisamente la stessa considerazione possiamo fare noi. La storia del battesimo degli infanti ha le sue radici, non, come qualcuno suggerisce, solo dopo l’anno 400, ma molto prima nel passato, fino a dove abbiamo reperti storici. I primi sviluppi del sacerdotalismo ci furono intorno all’anno 250 d.C. con Cipriano. Lungo i secoli la sede di Roma aumentò le sue pretese con fermezza, man mano che il braccio frenante dei Cesari si indebolì, e così la potenza dell’uomo del peccato si accrebbe, II Tessalonicesi 2. Ma dovette passare un millennio prima che il sistema Romano fosse pienamente sviluppato.
Uno potrebbe allo stesso modo argomentare che cantare i Salmi non è biblico perché Roma canta i Salmi.
Noi li cantiamo perché vediamo che il Signore ed i Suoi apostoli li cantavano. Sono quelli che non li cantano che non seguono la Bibbia. La pratica Riformata non deve niente a Roma, ma il fatto che questa cantilena è così prontamente ripetuta suggerisce la disperazione del caso Battista.
Implicazioni
Quali conclusioni possiamo trarre da quanto abbiamo detto fin qui?
I. Quando una persona è stata battezzata nel nome della Trinità questo battesimo non deve mai essere ripetuto. Non sarà qualche commento sull’"aspersione degli infanti" che giustificherà questa pratica. Il ministro che svolge questa ripetizione dovrebbe saperlo bene, ed il candidato potrebbe saperlo meglio se solo si fosse informato adeguatamente. So che la parola anabattista ha dei cattivi connotati, e nessuno difenderebbe mai gli incidenti terribili che si verificarono nei secoli scorsi, ma sembra ancora che questa sia l’unica parola da poter essere applicata a questa pratica della ripetizione. Ma, dirà qualcuno, i miei genitori erano soltanto cristiani nominali. Io fui battezzato perché "così si usava fare." Così Dio nella Sua misericordia ti ha dato la realtà che corrisponde a ciò che, forse nell’ignoranza, fu dato nel rituale da bambino. Gioisci, ma non ripetere il battesimo. Ma, dirà qualcun altro, la chiesa in cui fui battezzato è largamente apostata ed il ministro era un uomo empio. Se ciò è vero, queste cose sono comuni e deplorevoli, ma non invalidano le azioni ufficiali, non più di quanto il carattere di un ufficiale di stato civile che celebra matrimoni influisce sulla loro validità. La sola eccezione a questa regola concerne i culti, come i Testimoni di Geova, i Mormoni, gli Unitariani, ecc., dove il Dio Triuno è rinnegato. In questi casi il battesimo cristiano dovrebbe essere richiesto.
II. Nel caso in cui una persona sia stata condotta alla vera fede in Cristo e non sia stata precedentemente battezzata dovrebbe richiedere il battesimo urgentemente. Il battesimo è l’evidenza che definisce a se stessi e al mondo che si è cristiani. Forse è ironico che i soli luoghi dove uno può incontrare credenti non battezzati sono le chiese battiste, o quelli connessi per nascita a loro. Può verificarsi che, proprio come in alcune chiese Presbiteriane ci sia una certa riluttanza a prendere la Cena del Signore perché è infrequentemente celebrata, a causa dell’enfasi che vi è posta, così nelle chiese Battiste vi è una non biblica enfasi sul battesimo, e la pretesa che sia praticato in un modo particolare (che noi giudichiamo non biblico), e spesso associato ad una grande messa in mostra, inibisce proprio le anime più sensibili ed esercitate che secondo un giudizio caritatevole sarebbero candidati propri per questa ordinanza.
III. Ma al di là delle nostre dispute e divisioni dobbiamo ricercare la realtà della fede. Ci siamo davvero ravveduti e abbiamo creduto al vangelo? Ha Dio salvato le nostre anime in Cristo? Qualsiasi conclusione possiamo raggiungere sui modi ed i soggetti, ovvero sul rituale, siamo partecipi della realtà che esso raffigura, ovvero il battesimo con lo Spirito Santo e la nuova nascita? Se no, tutta la nostra teologia sarà vana, e sarebbe meglio che non fossimo mai nati!
Conclusioni Finali
Giungendo alla fine, in qualche modo con un’attitudine di ringraziamento, voglio ancora riconoscere il pericolo menzionato all’inizio del nostro approccio a questo soggetto. La difesa della posizione Riformata e biblica è qualcosa che siamo stati costretti ad intraprendere a causa di chi considera questo soggetto così importante da istituire chiese battiste, ordinare ministri battisti, e strutturare un’intera denominazione. Storicamente questo movimento è scismatico.
Invitiamo ora tutti costoro a riconsiderare attentamente la loro posizione.
E’ comune per i Battisti vedere il battesimo come un simbolo della morte e risurrezione di Cristo. Se comunque essi considereranno quello che è stato scritto riguardo al Significato, sospetto che ci sia poco da disputare.
Per quanto riguarda il Modo, invitiamo il lettore a non appoggiarsi su pochi testi prova, ma di percorrere l’intero Nuovo Testamento e notare ogni luogo dove si parla del battesimo, compresi quei testi dove l’originale è adombrato dalla traduzione. Che egli voglia considerare le moltitudini al Giordano, i tremila nel giorno di Pentecoste, il carceriere di notte, ecc.. Poi li metta a confronto con la quantità di lavoro necessario per immergere una persona sola. Inoltre, si ricordi che il rituale deve rappresentare la realtà dello spargimento dello Spirito Santo. Io credo che la sola conclusione può essere quella di abbandonare l’insistenza sull’immersione.
Per quanto riguarda i Soggetti, siamo d’accordo che gli adulti convertiti dovrebbero battezzarsi. La sola questione reale è come trattare i loro bambini. Qui abbiamo bisogno di considerare tutti i dati della Scrittura.
Il fatto che i bambini erano inclusi nel Patto dall’inizio, l’assenza di qualsiasi indicazione di cambiamento, e le note incidentali di battesimi di intere famiglie ed i comandamenti indirizzati ad i bambini considerati come membri della chiesa, possono indicare una sola strada.
Per altre risorse in italiano, clicca qui.
Bibliografia
Il miglior libro sul Battesimo è la Bibbia! Lo scopo di questi articoli è stato semplicemente quello di far risaltare la posizione biblica, e invitiamo semplicemente i nostri lettori ad emulare i cristiani bereani e quindi ricercare da loro stessi la verità intorno a questo soggetto, e siamo fiduciosi del risultato. Ma molti di noi non conoscono il greco, ed, inoltre, se la nostra attenzione non è specificatamente attratta su un argomento, noi potremmo tendere con facilità a non interessarcene più di tanto. Di certo questi articoli non avrebbero potuto essere stati scritti senza attingere da altre fonti. Lo studente interessato può trovare nelle seguenti opere un prezioso aiuto:
Jay E. Adams …………………………………………………………….. The Meaning and Mode of Baptism
James M Chaney ………………………………………………………………………….. William the Baptist
Peter Edwards …………………………… Candid Reasons for Renouncing the Principles of Anti-Pedobaptism
Edmund B. Fairfield ……………………………………………………………………….. Letters on Baptism
W. J. Lowe …………………………………………………………………… Baptism, Its Mode and Subjects
Pierre Ch. Marcel ……………………………………………………. The Biblical Doctrine of Infant Baptism
John Murray ………………………………………………………………………………... Christian Baptism
Duane Spencer ……………………………………………………………………………….….. Holy Baptism
1N.d.T. Vedi nota numero 7 a pagina 20.
2N.d.T. Misura di volume anglosassone.
3N.d. T. Francesco De Lucia, il traduttore del presente studio di M. Kimmitt, è in un certo qual modo in disaccordo con questa affermazione dell’autore, in quanto che essa presuppone che dallo studio della Scrittura non si possa ricavare con certezza il corretto modo di amministrare il battesimo. L’eresia dei Galati essenzialmente consiste nell’ aggiungere un rito, un’opera inventata dagli uomini, o un’opera fatta dagli uomini all’opera di Cristo come parte essenziale per la base della propria giustificazione dinanzi a Dio. Ora, se i Battisti intendono questo quando dicono che un battesimo che non è per immersione non è valido, cioè che quindi la persona a cui è stato amministrato non può essere salvata, allora l’osservazione di Kimmitt è pertinente, ma se da parte dei Battisti il punto è meramente determinare quale sia il corretto modo, e la Scrittura ci permette di determinarlo, allora si deve necessariamente parlare del corretto modo a discapito di un altro che non lo sarà. In questo caso quindi è lecito parlare di un modo scorretto di amministrare il battesimo confrontandolo con quello che la Scrittura ci insegna essere quello corretto.
4N.d. T. E’ utile fare un’ulteriore precisazione. Il passaggio di Levitico 14:6, 7 è usato dai Battisti come prova che "battesimo" significhi "immersione," facendo peraltro riferimento alla versione dei Settanta che traduce con la parola "battezzerà" la parte che al verso 6 in ebraico significa "immergerà." Ma benché sia così, si deve fare attenzione a notare che il battesimo neo-testamentario raffigura la purificazione dal peccato, e che dunque è il verso 7 quello a cui ci si deve riferire quando si ha in mente la purificazione, non il verso 6. La parte che parla di come la purificazione viene effettuata, applicata, è il verso 7. Colui che doveva essere purificato veniva asperso, non veniva immerso. Ed è a questa fase che il battesimo neo-testamentario fa riferimento, a quella applicazionale dell’elemento purificatore, o meglio, che raffigura la purificazione. Ciò è confermato da tutti gli altri passaggi menzionati. La purificazione avviene sempre per mezzo di un’aspersione purificatrice, la pratica che nell’AT raffigurava la purificazione col sangue di Cristo, col quale veniamo "aspersi" (I Pietro 1:2). Quest’opera ci viene applicata mediante lo Spirito, col quale veniamo "aspersi," perché Egli è sparso sui credenti. Il battesimo con acqua non fa altro che raffigurare questo.
I Battisti in sostanza fanno riferimento al verso sbagliato in Levitico 14, e ciò sempre perché partono col presupposto che "battesimo" debba significare solo "immersione," e credono di trovare al verso 6 una conferma della loro posizione. Ma non è quello il verso che parla della purificazione, la realtà raffigurata dal battesimo con acqua, bensì il verso 7.
5N.d. T. Cristo non ha "immerso" le sue vesti nel sangue dei Suoi nemici, ma è il sangue che è stato spruzzato sulle Sue vesti. Come risultato di questo spruzzo sulle vesti, Giovanni vede questa veste intrisa del sangue, bagnata ed impregnata del sangue spruzzato precedentemente sulle vesti. La parola greca "bapto" è usata per descrivere lo stato delle vesti già bagnate e impregnate dal sangue, e non il modo in cui quel sangue è giunto in contatto con le vesti. Questo contatto, il momento "applicazionale" del sangue alla veste, non è l’immersione, ma lo spruzzo, o aspersione.
Considerando la dottrina del modo del battesimo, il lettore deve ricordare che noi ci stiamo qui occupando proprio del momento "applicazionale" dell’elemento (l’acqua) a colui a cui esso è applicato.
6N.d.T. Riguardo alla probabilità che Apocalisse possa supportare la probabilità che le vesti siano state in qualche modo "immerse" nel sangue, vedasi nota numero 5, in cui è chiarito bene che non lo sono state.
7N.d.T. Questo è valido solo quando ci si trova di fronte ad un’induzione chiusa, ovvero quando per stabilire una legge universalmente valida si esaminano tutti i dati possibili che conducano allo stabilimento di una legge in base a tutti i dati, e si è sicuri che non ve ne siano di ulteriori che possano confermare o disapprovare la legge. Ciò, nel caso dello studio sul significato della parola battesimo nella Scrittura è possibile, perché i dati che abbiamo da analizzare per stabilire "la legge" sono finiti, ma, in moltissimi casi riguardanti leggi naturali, è impossibile, in quanto i dati da analizzare spesso non sono compresi in un numero ed in un tempo finito. Molte, se non tutte, le leggi della scienza empirica, dunque, basandosi su una fallacia logica, quella dell’induzione, sono sempre falsificabili da ulteriori osservazioni ed esperimenti futuri, e quindi sono, in un’ultima analisi, non da doversi considerare come vere.
8N.d. T. Malattia derivante dell’utilizzo di acqua inquinata.
9N.d. T. Ciò si verifica in ogni congregazione di confessione Riformata o Presbiteriana.
10N.d. T. Il periodico a cui qui è fatto riferimento è il già menzionato British Reformed Journal. Si visiti pure il sito web:
www.britishreformedfellowship.org.uk/ per maggiori informazioni.
11N.d. T. Cristo è ministro della circoncisione per confermare le promesse fatte ai padri. Le promesse sono sintetizzate in questa promessa fatta ad Abraamo: "Io sarò il tuo Dio e della tua discendenza." Cristo ha dunque confermato questa promessa nell’amministrazione del Patto dell’era neo-testamentaria, e, non essendoci alcun comandamento che abroghi questa promessa per la discendenza dei figli di Abraamo, ovvero i figli dei credenti, ma anzi Cristo l’ha confermata, anche alla discendenza spirituale dei figli di Abraamo nel Nuovo Testamento la promessa rimane valida, proprio come era nell’epoca patriarcale. Il segno della promessa era ricevuto da tutta la discendenza naturale di Abraamo, benché la promessa fosse stata fatta soltanto alla discendenza spirituale che si trovava in essa, e ugualmente nell’epoca neo-testamentaria la promessa è la stessa, confermata da Cristo, ed è fatta, come nell’epoca precedente, a tutta la discendenza spirituale che si trova in mezzo a quella naturale dei figli dei credenti. Come nella vecchia amministrazione del patto di grazia tutta la discendenza naturale riceveva il segno della promessa, così questa pratica rimane invariata nell’epoca neo-testamentaria della chiesa, non essendovi stata apportata alcuna abrogazione ed essendo il patto e la promessa rimaste le stesse.
12N.d. T. Per quelli che sono eletti tra i figli dei credenti, esattamente come nell’epoca veterotestamentaria. Ciò non preclude che il segno della promessa sia applicato a tutti, esattamente come nell’epoca veterotestamentaria. Niente ha cambiato o abrogato questo stato di cose.
13N.d. T. Suggerisco che "santi" si riferisca in senso proprio solo alla discendenza eletta tra i figli dei credenti, e riferito agli altri significa "esternamente santi." Solo ai primi appartiene il senso vero e proprio della parola, ai secondi solo uno temporale e puramente esteriore, simile a quello riguardante "il marito non credente santificato nella moglie" di 1 Corinzi 7:14 stesso, anche se è da dire che per quanto riguarda i figli dei credenti allevati nella disciplina ed ammonizione del Signore c’è da prendere in considerazione le influenze spirituali della Parola che essi ricevono durante tutto il tempo della loro istruzione in una famiglia cristiana. Anche in questo senso essi sono "santi," perchè santificati, seppure sia solo in modo esteriore e superficiale, e non trattandosi di persone realmente rigenerate, dalla Parola e dallo Spirito che parla nella Parola, vedasi Ebrei 10:26-29.
14N.d. T. Ci si rivolge a loro nello stesso senso in cui ci si rivolge ai credenti adulti, nel bel mezzo di esortazioni alla chiesa. Essi sono dunque visti come credenti rigenerati e membri della chiesa a tutti gli effetti, benché tra loro soltanto i bambini eletti lo siano, proprio come in una congregazione ci sono adulti che sono veri credenti ed altri che non lo sono, ma comunque anch’essi ricevono esortazioni ed istruzioni essendo considerati tutti come credenti rigenerati. Come ai credenti considerati rigenerati si danno esortazioni di ubbidire "nel Signore," così anche ai bambini si ordina di ubbidire "nel Signore." Solo un rigenerato può essere esortato nel bel mezzo di esortazioni rivolte alla chiesa ad ubbidire ad un comandamento, perché solo un rigenerato può adempiere il comandamento di Dio (Romani 8:1-5). Solo i reprobi, manifestando persistente rifiuto di obbedire in fede, nel Signore, alla Parola rivolta al popolo del Patto, saranno considerati come probabilmente non appartenenti al popolo dei rigenerati, il popolo a cui solo appartiene la promessa, e quindi disciplinati prima con censure e poi, se vi è persistente mancanza di ravvedimento, con scomunica.