Buonasera, scusate l'orario! Stavo leggendo che secondo alcuni vostri critici, un tdG rifiuterebbe la trasfusione "per paura di essere disassociato"...a me questa spiegazione non convince per niente!
Se la scelta è tra la morte e la disassociazione, se uno non è convinto, sceglie di prendere il sangue, ammette l'incoerenza col suo credo e dopo alcuni mesi viene riassociato.
Mi spiego meglio: se la mia paura è quella di morire, una disassociazione (per un gesto compiuto una tantum, non una condotta di cui non posso fare a meno per tutta la vita) farà sempre molta meno paura del morire.
Perché la disassociazione è una condizione facilmente reversibile, e l'essere disassociato non è un "disonore a vita"...sono una che vi conosce da anni (anche se non ho mai fatto i "passi") e ho visto anche alle vostre assemblee esperienze di tdG che raccontavano di essere stati disassociati e poi tornati, quindi addirittura si diventa un esempio per tutti, quando si torna!
Quindi se uno rifiuta una trasfusione è assolutamente per fede, non certo per paura della disassociazione, che è una fase transitoria e reversibile, e che anzi al rientro fa diventare "un esempio"!
3D anonimo convalidato. ELL/MOD
[Modificato da EverLastingLife 31/03/2019 22:28]