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INFEDELTA' E PERDONO

Ultimo Aggiornamento: 06/07/2019 17:11
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05/07/2019 12:29
 
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Come fai ad essere assolto se la condanna é eterna? Dimmi. Ecco perché non potevamo essere assolti



Chi è condannato a morte con l'esecuzione assolve la sua pena, in quel senso Paolo dice che la morte assolve il peccato. Paolo parla anche di salario, perché la morte è la conseguenza del peccato, di fatto chi pecca paga il prezzo con la sua vita, una volta pagato non c'è più il peccato perché la persona e il suo peccato cadono nell'inesistenza.

Shalom
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FORUM TESTIMONI DI GEOVA
05/07/2019 13:14
 
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Tommaso
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Dio poteva generare da Maria un figlio privo della tara genetica di Adamo, e istruirlo. Ma Dio é amore, perdere un figlio fedele, amato per sempre per dalvare la razza umana..satebbe mancato nel cuore. Non sarebbe stato giusto.
Ma con Cristo é stato possibile poichè avendo perso per sempre la sua vita umana eterna petó si é ripreso la sua vita celeste, e il Padre suo figlio.
05/07/2019 13:36
 
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Tommaso
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Re:
barnabino, 05/07/2019 12:29 p. m.:


Come fai ad essere assolto se la condanna é eterna? Dimmi. Ecco perché non potevamo essere assolti



Chi è condannato a morte con l'esecuzione assolve la sua pena, in quel senso Paolo dice che la morte assolve il peccato. Paolo parla anche di salario, perché la morte è la conseguenza del peccato, di fatto chi pecca paga il prezzo con la sua vita, una volta pagato non c'è più il peccato perché la persona e il suo peccato cadono nell'inesistenza.

Shalom


Chiedo scusa per ultimo commento ripetuto, pensavo che non era partito.

Quello che dici vale solo per chi muore in cristo o con Cristo.

Romani 6:5
Perché se siamo stati totalmente uniti a lui in una morte simile alla sua, lo saremo anche in una risurrezione simile alla sua.

Romani 6:7
infatti colui che è morto è libero dal peccato.

Romani 6:8
Ora, se siamo morti con Cristo, crediamo pure che vivremo con lui,


Poichè moriamo a una morte simile alla sua, uniti nella sua morte, allora puoi risorgere simile a lui nei cieli senza dover aspettare mille anni.

Chi non muore in Cristo non é libero della sua condanna . Infatti non puó risorgere, anzi se scaperebbe...in senso figurato, sarebbe di nuovo messo in prigione.
05/07/2019 14:25
 
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Tommaso
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PS se la morte fuori da Cristo avrebbe assolto il peccato, tutti quelli risorti a quel tempo non sarebbero dovuti morire, perfino giustificati in Cristo.
Invece morirono ... poichè fino a quando vivi nella carne anche risorto, sei assolto solo in spirito a nome della sua morte per fedeltà. Infatti la vita eterna la ricevi solo alla fine dei mille anni.
Il tuo spirito o seme al momento non muore con te, con noi, ma non per tuo mérito ma per gratuita attribuzione e benignita speranzosa, mediante la persona del Cristo che ci ha rappresentato, tutti.

Solo quando tale spirito diverrà vivente nella tua carne, e senza difetto, il mandato di Cristo avrà raggiunto lo scopo nel caso specifico individuale ricevendo la vita eterna .

se la morte fuori da Cristo avrebbe assolto il peccato, tutti quelli risorti a quel tempo non sarebbero dovuti morire, perfino giustificati in Cristo.
Invece morirono ... poichè fino a quando vivi nella carne anche risorto, sei assolto solo in spirito. Infatti la vita eterna la ricevi solo alla fine dei mille anni. Poichè sei assolto solo in spirito . Appari alla vita una seconda volta senza imputazione di peccato, solo in spirito... assolto, no nella carne ricevendo corrispettivamente nella carne i mille anni di Adamo.
Il tuo spirito o seme al momento non muore con te, ma non per tuo mérito ma per gratuita attribuzione mediante la persona del Cristo che ci ha rappresentato, tutti.

Solo quando tale spirito diverrà realmente vivente nella tua carne, nel tuo cuore, nel tuo sangue e senza difetto, il mandato di Cristo avrà raggiunto lo scopo nel caso specifico individuale ricevendo la vita eterna

Pertanto ritengo errata l idea che la morte assolve dal peccato, concetto decontestualizzato.
05/07/2019 15:24
 
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Caro Tommaso,


se la morte fuori da Cristo avrebbe assolto il peccato, tutti quelli risorti a quel tempo non sarebbero dovuti morire, perfino giustificati in Cristo



La morte assolve dal peccato ma non elimina la causa del peccato, che è il peccato di Adamo. Chi è morto è risorto di nuovo con un corpo di carne schiavo del peccato, perché il peccato non è stato ancora sconfitto dalla carne dove domina il peccato, quei morti furono risorti ma non "riportati in vita" (cosa che avverrà solo alla fine del millennio) e dunque dovettero morire.

Shalom
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05/07/2019 20:25
 
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Tommaso
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Per concludere
Assolto significa reso libero dal suo peccato,ossia non gli viene piú attribuito peccato. Poichè ha messo a morte la sua vecchia personalità Romani 6:6,7

.Non ce altra via per essere liberati.. E fuorviante o dogmatico dire che il peccato non esiste piú perché il peccatore non esiste piú, cosa che non centra niente con la condizione di essere liberato dal giudizio che qualifica come peccatore,vivo o morto che sei.
Non si puó cancellare che é esistito, non si puó cancellare che ha peccato. Pertanto é vero il contrario, e cioé che il peccatore continua a non esistere perché il peccato rimane, perché non é mai cessato di essergli imputato...anche nella non esistenza...motivandone la permanenza, e il continuare a maledire la sua opera ció corrispondendo a essere tormentato davanti a Dio o il suo trono per i secoli dei secoli. Poichè la sua morte o non esistenza non cancella il suo errore o peccato ma lo conferma in eterno.
05/07/2019 22:25
 
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Tommaso
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Colui che é
morto (in Cristo come ex ribelle, vecchia personalità), é assolto dal suo peccato.

Il ribelle Adamo non é assolto, ma viene definitivamente condannato come peccatore, peccato giuridicamente confermato dalla fedeltà di Gesú. Serpente di rame , la sua testa scacciata.
05/07/2019 23:56
 
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Pertanto é vero il contrario, e cioé che il peccatore continua a non esistere perché il peccato rimane, perché non é mai cessato di essergli imputato...



O perché è morto? Un morto libero dal peccato o non liberato continua ad essere morto se non viene risorto. E' con la risurrezione che si manifesta la liberazione del peccato, chi muore e va nella Geenna di fatto ha peccato contro lo spirito santo e il suo peccato resta in eterno perché non si beneficia della risurrezione.

Però mi pare che diciamo più o meno la stessa cosa, semplicemente tu tendi a sotolineare l'idea di assoluzione non come grazia noi come liberazione, sciogliemento.

Shalom
[Modificato da barnabino 05/07/2019 23:58]
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06/07/2019 10:03
 
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Tommaso
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Re:
barnabino, 05/07/2019 11:56 p. m.:




Però mi pare che diciamo più o meno la stessa cosa, semplicemente tu tendi a sotolineare l'idea di assoluzione non come grazia noi come liberazione, sciogliemento.

Shalom



Concordo, a questo punto stiamo dicendo quasi la stessa cosa.

Nel penúltimo commento non ho evidenziato che stavo a distinguere coloro che appartengono alla prima morte da quelli alla seconda morte.

Nel primo caso l' essere morto non conferma necessariamente il peccato, poichè Colui che é morto é assolto, ma tale morte vale solamente una volta sola, per essere liberato dalla imputazione di peccato o perdonato a nome di Gesú, costui aspettando nella morte la risurrezione per apparire alla vita una seconda volta, questo come conseguenza che non gli sono piú imputati i peccati commessi, in virtú del sacrificio del sommo sacerdote Gesú. Poiché Senza Cristo la sua morte non varrebbe per essere assolto o liberato dal peccato e dalle sue conseguenze...ossia la morte. Chiaramente in ció non possiamo contemplare tutti i morti, ma soltanto quelli per cui il sacrificio di Gesú vale
come peccatori involontari..ció spiegando perché vale una volta sola l'inclusione della loro morte nel suo sacrificio..

Infatti questa assoluzione del peccato fu concessa nel momento che Cristo muore, ció prefigurato dalla fuoriuscita dei corpi dei morti dalle loro tombe, ma non ancora risorti o resi effettivamente viventi nella carne o in altro stato.

Ció valendo pure per i viventi, poichè sia tali morti, che i viventi , i quali come tali sono comunque considerati morti nella carne in o con Cristo; entrambi vengono assolti in spirito, cioé dichiarati viventi in spirito, essi venendo contemplati come seme che sarà , verrà risorto alla vita mediante un corpo umano o un corpo celeste, come piacerà a Geova Dio. Dato che senza un corpo non potrebbero apparire alla vita.( Solo i cattolici fanno vivere i semi senza la realtà di un corpo..appunto con la fantasia).
Tra parentesi fuori tema ritengo che le tre ore di tenebre hanno anchesso un significato di tipo temporale in rapporto a tale stato e relativo valore espiatorio.

Come vedi io la liberazione la intendo sia da morto che da vivo perché al momento é solamente la liberazione o assoluzione dal peccato , questo grazie a Cristo che mise corporalmente a morte in se stesso sia il ribelle volontario per sempre, che quello involontario , ció valendo tanto per quelli già morti, che i viventi ; sia chi non lo conosce che chi lo conosce, mostrando la volontà di essere partecipi unitamente a Cristo nel 33 e.v. ; ma che peró tutti questi non sono al momento ancora assolti dallo stato di morte o di mortalità nella carne..al momento sono assolti spiritualmente solo dal peccato passato o presente e futuro, per gratuita inclusione se morti in modo integrale, o viventi che non lo conoscono, o chi per aver scelto di morire in Cristo in quanto al male o il peccato..(se morirebbe in quanto al bene... non avrebbe nessun tipo di assoluzione).

Usando un tuo termine, lo scioglimento dalla morte rappresenta solamente a tempo debito , la conseguenza dello scioglimento dal peccato..che poteva avvenire solo con Cristo in quanto solamente il valore della sua morte lo rende possibile. E non la morte in se stessa. Perció hai necessitá di nutrirti del pane e del vino.

Saluti.
.
06/07/2019 15:42
 
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Infatti questa assoluzione del peccato fu concessa nel momento che Cristo muore, ció prefigurato dalla fuoriuscita dei corpi dei morti dalle loro tombe, ma non ancora risorti o resi effettivamente viventi nella carne o in altro stato



Però permettimi di sottolineare la difficoltà sia grammaticale che storica che teologica di quel passo, ne abbiamo discusso molte volte nel forum e non è chiaro se quella fu davvero "risurrezione" (il termine usato è un altro) o se a uscire dalle tombe, a causa del terremoto, fossero cadaveri.

Shalom
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06/07/2019 16:22
 
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Re:
barnabino, 06/07/2019 15.42:


Infatti questa assoluzione del peccato fu concessa nel momento che Cristo muore, ció prefigurato dalla fuoriuscita dei corpi dei morti dalle loro tombe, ma non ancora risorti o resi effettivamente viventi nella carne o in altro stato



Però permettimi di sottolineare la difficoltà sia grammaticale che storica che teologica di quel passo, ne abbiamo discusso molte volte nel forum e non è chiaro se quella fu davvero "risurrezione" (il termine usato è un altro) o se a uscire dalle tombe, a causa del terremoto, fossero cadaveri.

Shalom




anche perché se ne parla solo in Matteo e, per giusta, se si fosse trattato dei santi dell' A.T., sarebbe ben strano che uno come Davide restasse nella tomba senza risuscitare (Atti 2:29,34)


06/07/2019 17:11
 
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Tommaso
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Re:
barnabino, 06/07/2019 03:42 p. m.:


Infatti questa assoluzione del peccato fu concessa nel momento che Cristo muore, ció prefigurato dalla fuoriuscita dei corpi dei morti dalle loro tombe, ma non ancora risorti o resi effettivamente viventi nella carne o in altro stato



Però permettimi di sottolineare la difficoltà sia grammaticale che storica che teologica di quel passo, ne abbiamo discusso molte volte nel forum e non è chiaro se quella fu davvero "risurrezione" (il termine usato è un altro) o se a uscire dalle tombe, a causa del terremoto, fossero cadaveri.

Shalom



Si , grazie, conoscevo tale difficoltà ma ho optato per cadaveri, in ogni caso alla morte di Cristo cambia lo stato di ogni morto fisico e spirituale.. chissá se la confusione non sia una reale confusione, ma l indicazione di questi due stati, dei morti effettivi e di quelli viventi pero considerati morti in quanto la carne, non volendo dire ovviamente fantasmi. E questa percezione spirituale ispirata sia stata di difficile traduzione, tale da creare confusione. Volendo dire che i cadaveri furono espulsi dalle tombe, e i morti (viventi), nella città presero vita...del resto quanti a quel tempo potevano capire la frase di Cristo, lasciate che morti seppelliscano i loro morti. Chi udiva poteva scriverlo, ma capirlo per nulla scontato.

In ogni caso a mio giudizio si volle mostrare un concetto di risurrezione legato alla sua morte. Tutto quello che successe, le tenebre, il terremoto, la cortina del tempio squarciato, al contempo mostrano un significato un messaggio, e non tanto per i presenti di quel momento.

Non a caso in apocalisse o rivelazione viene presentata una scena simile, dove i morti nella città, e i risuscitati, possiamo intendere il loro stato in due sensi.
Vi é un terremoto e una risurrezione ,
I morti muoiono ma in realtà muoiono rispetto la città, ma divenendo viventi in rapporto alla visione celeste, che rappresenta possibilmente una forma di risurrezione..forse una premessa basata sulla effettiva successiva risurrezione dei celesti o i santi. I due unti potendo rappresentare le due classi, una celeste laltra terrena, morti in Cristo partecipando alla sua morte in ogni senso possibile, vengono alla vita comunque inizialmente in spirito..mettendo a morte se stessi rispetto la città..rivivendo destandosi da uno stato di sonno spirituale mortale..aggravato infine dalla persecuzione..e la cosa disgustante ..simile a come accade in modo parziale nel 70 e.v.

Ritornando nel 33 e.v.Non trovo reale una vera risurrezione come classe, perché contrario al contesto..in quanto Cristo é il primogenito pure dei morti

Ciao.
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